Università di Bologna. Apertura del Master sul Fascicolo Sanitario Elettronico

Martedì l’Aula Poeti, al Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna, era piena di ascoltati in occasione dell’apertura del Master sul Fascicolo Sanitario Elettronico. Un interesse e che mi ha fatto piacere, perché ho ricordato quando, nella stessa aula, ascoltavo Achille Ardigò, che ci ha introdotto in questo lungo cammino di studi e di sconvolgimenti.Ho parlato dopo Costantino Cipolla (Direttore Scientifico del Master), Lorenzo Gubian ( Regione Veneto), Cesare Borghi e Eugenio Di Ruscio ( Regione a Emilia Romagna).

Ho ribadito che Internet, nella sua terza fase delle reti ad Alta Comunicazione per governare con i cittadini la PA, la sanità e il welfare, deve prevedere una biforcazione importante dell’offerta industriale di ITC attraverso una industrializzazione del FSE. Questa sfida andrebbe raccolta dalle maggiori aziende nazionali ed europee, come condizione per una rapida messa a disposizione di nuove teologie di sistemi e-Health: ad esempio per ottenere in rete dati strutturati, passando dall’archiviazione elettronica dei documenti (PDF) a quella dei dati (bit).
L’economia dematerializzata, l’unica in grado effettivamente di fornire in Italia nuovi posti di lavoro nei prossimi anni, potrebbe ricevere impulso dal FSE diffuso a tutti i cittadini. Mettendo così in soffitta le chiacchiere sulle Smart City, ecc.
Cup2000, assieme ad alcune altre aziende in house delle Regioni, si è messa su questa strada. Sta predisponendo un piano industriale per rilanciare la sanità elettronica italiana e costruire nel centro-nord un grande distretto dell’industria e-Health, con immediate possibilità di diffusione nelle regioni meridionali, anche attraverso una politica di cooperazione e riuso tra regioni.


Commenti

Una risposta a “Università di Bologna. Apertura del Master sul Fascicolo Sanitario Elettronico”

  1. Bartolomeo

    Egr. Direttore, le invio questa mail quale utente più che soddisfatto del fascicolo sanitario elettronico. In diverse circostanze, nel rappresentare la mia storia clinica a soggetti diversi: medici, professionisti della salute, ospedali, Avis ho utilizzato la possibilità di consultare stampare documenti che mi riguardavano senza dover trascinare con me un pacco di documenti. Ho letto con rammarico recentemente in un giornale locale della vicissitudine di un cittadino che al termine di alcuni esami non era riuscito nemmeno ad ottenere di farsi spedire via mail l’esito dei sui esami costringendolo ad un andirivieni per il pagamento e ritiro. Dr. Moruzzi ho pure notato una certa ritrosia da parte dei medici di famiglia ad utilizzare questo potente strumento informatico adducendo difficoltà di collegamento alla rete o definendo il tutto come un appesantimento burocratico. Anche le stesse Aziende Sanitarie nella loro opera divulgativa interna ed esterna non mi sembra spingano a fondo
    sull’importanza della diffusione dello strumento. Lei ha ragione quando identifica nella sanità elettronica non solo una grande opportunità di sviluppo per la nostra regione ma anche di giustizia sanitaria che parte dal basso. La ringrazio di cuore per il servizio (pubblico) che lei rende alla comunità e aspetto con interesse il momento in cui si potrà tradurre questa esperienza anche tramite azionariato diffuso nel cerchio virtuale in cui sanità e profitto possano (almeno in parte) coesistere senza speculazioni.

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