Ferrara, un centro avanzato dell’e-Care

L’e-Care si sperimenta a Ferrara. La città estense sta diventando un centro di alta sperimentazione dell’e-Care e della telemedicina, per sensibilità degli amministratori (del Comune, della Provincia, della AUSL), per la presenza di una Università particolarmente attenta a questo settore avanzato della sanità di Internet. Ma anche, ci tengo a dirlo, per la presenza di una filiale della società CUP 2000 (CUP 2000 Ferrara), dinamica e legata al territorio. Il modello organizzativo della nostra azienda ha infatti due punti forti: la struttura a matrice orizzontale, per progetti, e il decentramento territoriale che lascia ampia autonomia alle unità operative sul territorio. Quando l’azienda, prima dell’entrata il vigore della legge Bersani, aveva sedi a Genova, Firenze, Napoli, Mantova, Milano, ma anche a Cagliari, Palermo, Roma, e Venezia, sperimentò il modello territoriale. Oggi lo ripropone in altra forma, non commerciale, coerente con la legislazione in materia di società regionali, ma soprattutto con le esigenze degli enti e delle aziende pubbliche soci. La presenza territoriale dell’azienda è legata alla sperimentazione e messa in opera di reti e-Health e e-Care, come avviene, appunto, a Ferrara. Nel convegno di venerdì scorso (“E-Care a Ferrara. L’innovazione tecnologica per la salute ed il benessere”) sono stati presentati i risultati di due anni di intensa attività su progetti e-Care.

Il punto della situazione è stato fatto, in modo intelligente, guardando le esperienze da più versanti: quello istituzionale (ne hanno parlato gli assessori Diego Carrara e Maria Giovanna Cuccuru), dell’organizzazione sanitaria (Fosco Foglietta ha approfondito il tema dell’ICT come strumento per l’integrazione socio-sanitaria), della medicina (Felice Maran dal lato dell’innovazione a sostegno della fragilità), dell’ingegneria tele-biomedica (Piero Olivo illustrando il progetto WEB-TAO per monitorare a distanza pazienti sottoposti a terapia di anticoagulanti). In particolare Fernando Anzivino ha presentato i risultati, in termini di efficacia, dell’attività di telemedicina-teleassistenza su pazienti geriatrici sottoposti a cure ortopediche (orto geriatriche) a conferma della validità della telemedicina quando è ben progettata e gestita assieme alla teleassistenza. E, infine, Alfredo Bertelli, sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, ha analizzato i progetti sotto l’aspetto delle politiche istituzionali nel quadro, sotto certi aspetti drammatico, della crisi economica e finanziaria in atto ma anche della volontà di proseguire con corraggio sul terreno dell’innovazione. Ho cercato di dare un contributo, nel corso del convegno, richiamando un po’ i sei capisaldi dell’e-Health, la sanità in rete al tempo di internet:
1. la condivisione del dato clinico tra i medici e professionisti della sanità e dei servizi sociali, con progetti come SOLE;
2. il trasferimento del dato-informazione al cittadino come suo naturale e legale possessore (Fascicolo Sanitario Elettronico Personale: FaSP);
3. l’accesso elettronico ai servizi sanitari con i Cup e i CupWeb (in prospettiva a tutte le prestazioni sanitarie, compresi i ricoveri ospedalieri non urgenti e a quelle sociali);
4. il trasferimento in rete delle informazioni e conoscenze per l’assistenza home care (e-Care) – comprensiva dei programmi di deospedalizzazione e attraverso la telemedicina, teleassistenza e telesoccorso;
5. Il trasferimento in rete delle informazioni per la telemedicina Hub and Spoke, per la diffusione orizzontale (nel territorio) e verticale (nella struttura ospedaliera) delle eccellenze medico-scientifiche e medico-cliniche;
6. l’utilizzo delle reti per una efficiente e meno costosa (e) governance clinica e (e) governance amministrativa.
Ricordando, inoltre, che l’Emilia-Romagna ha varato, nell’ambito del Piano Telematico e Socio-Sanitario della Regione, e avvalendosi di CUP 2000, un programma di realizzazione di reti e-Health – a partire da SOLE – che la porterà ben presto in una posizione di netto vantaggio sul terreno dell’innovazione e per una sanità al tempo di Internet.

PS: chiedo agli amici di Ferrara di completare i dati che ho fornito nella tabella sui progetti e.Care dell’area ferrarese, anche perchè nel corso del convegno di venerdì sono stati presentate tabelle  di dati aggiornatissimi e molto tinteressanti.


Commenti

Una risposta a “Ferrara, un centro avanzato dell’e-Care”

  1. Paolo Pagnoni

    Lo sviluppo di progetti e-Care nel ferrarese, come testimoniato dal convegno del 20/3, ha raggiunto livelli di assoluta significatività

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *