Oggi corso di formazione a Villa Umbra, la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica che si trova vicino a Perugia: il digitale e le reti nei processi organizzativi delle Amministrazioni pubbliche. Ma tutta l’attenzione dei partecipanti è al Fascicolo Sanitario Elettronico, il ‘pezzo forte’ dell’Agenda Digitale Italiana.
L’Emilia Romagna e Cup2000 sono considerati punti di riferimento molto importanti di questa realizzazione, per la quale c’è già un ‘cantiere’ progettuale attivo in Umbria. I discenti, tra i quali molti operatori con importanti responsabilità nella sanità regionale, mi seguono con grande interesse per tutta la mattina. Non mancano allievi di master e corsi di Alta Formazione che ho già incontrato all’Università di Urbino.
Spiego a loro che è decisivo il salto culturale, mentale, il passaggio da una sanità a bassa comunicazione ( che ha come medium il certificato di carta e il bollo, i simboli dell’Asia del novecento) ad una Alta Comunicazione e bassa burocrazia, che si avvale di informazioni dematerializzate in rete. Addirittura di un medium de-materializzato: la rete, il grafo di rete.
Insisto: non dobbiamo pensare alle reti, all’e-Health e nemmeno a Internet, come a un insieme di cavi e server, roba fatta di atomi (per giunta pesanti).
Le reti che generano i FSE sono costruzioni virtuali, grafi composti di nodi e di link e di repository. Anche il repository che raccoglie i dati dei pazienti di una ASL è un software non una macchina: a noi non interessa sapere dove sono le macchine. Domani staranno in punti remoti della terra.
Al cittadino interessa invece conoscere quali sono gli indirizzi di rete (www……) dei suoi dati di salute, dei suoi referti ecc. il Fascicolo non è un ‘contenitore’ di dati, ma assomiglia più ad un elenco telefonico personalizzato, dove, al posto dei numeri degli utenti Telecom, ci sono e ci saranno tutti gli indirizzi dei referti di una vita e delle altre informazioni in bit che si sono generate nei nostri incontri con i medici e gli ospedali.
La virtualità del medium è un concetto importante: se non si comprende, non si capisce nemmeno Internet!
E, infatti, i vecchi informatici ( e non solo quelli vecchi anagraficamente), appassionati soprattutto di hardware e software, facevano ( e fanno) fatica a capire questo concetto.
La dematerializzazione della sanità e del welfare è una costruzione virtuale che ci permette di fare un salto nel futuro, di passare alla nuova era dell’assistenza ad Alta Comunicazione e del FSE.
In Umbria si studia il Fascicolo Sanitario Elettronico..e si scopre il virtuale..
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Commenti
Una risposta a “In Umbria si studia il Fascicolo Sanitario Elettronico..e si scopre il virtuale..”
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Magione 4/10/2015.Buongiorno
Mi chiamo mario Stefanelli,pensionato tatale,di anni 74.Credo che il FSE sia
una ottima iniziativa.Ogni mese,e per patologie diversi,mi devo recare dal medico di base per la ripetizione delle ricette mediche,con attese e file nell’am-bulatorio del medico,indicibile.Ciò comporta molta distrazione del medico costretto ad inserire,tra le visite,anche noi richiedenti la iscrizione della
ricetta.Oggi 4/10/2015 no sono riscito a collegarmi.E’ normale!!! Grazie mario stefanelli
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