Ieri Conferenza sulla Sanità Elettronica e Fascicolo Sanitario Elettronico del Cittadino, organizzata dal Ministero della Salute nell’ambito del Semestre Europeo della Presidenza Italiana.
Sono state presentate, dopo un’introduzione, le interessanti esperienze della Lombardia e del Trentino, assieme ad altre esperienze europee.
È un peccato che non sia stato richiesto dal Ministero una presentazione del Fascocolo realizzato in Emilia Romagna, considerato a livello scientifico tra i più avanzati Personal Health Record presenti in Europa.
Mi chiedo,va volte, quali sono le dinamiche (politiche? burocratiche? Di altra natura..) che regolano queste decisioni ministeriali, perchè mi appaiono misteriose.
Era la prima iniziativa pubblica ufficiale del Ministero sul FSE dopo un decennio di sperimentazioni e realizzazioni delle Regioni e delle società ICT in house.
Questi soggetti realizzatori del FSE (come Cup2000, Lombardia Informatica e altri) assieme alle aziende ICT di mercato, coordinate dalla loro associazione AssinterItalia, sono stati i veri protagoniste dell’eHealth in Italia e purtroppo non sono stati coinvolti nel convegno.
Il FSE è legge dello stato, ma non è stato ancora varato dal Governo il decreto attuativo previsto dalla legge del 2012-13 sull’Agenda Dgitale.
È stupefacente che al Convegno del Ministero non sia stata data alcuna spiegazioni plausibile su questo ritardo che dura ormai da un anno (il Ministro della sanità, che doveva essere presente, non si è vista).
La legge prevede che tutti gli italiani abbiano, se lo richiedono, il FSE attivo entro il 2015.
Come sarà possibile questa piccola (e forse grande) rivoluzione della comunicazione in sanità in queste condizioni normative e ministeriali?
Per ‘Sbloccare l’Italia’ bisogna innanzitutto sbloccare anche i ministeri.
Sbloccare l’FSE, il fascicolo sanitario del cittadino
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