Il Prof. Ole Hanseth, del Dipartimento di Informatica dell’Università di Oslo, uno dei maggiori esperti di reti e-Health, ha tenuto questa mattina una lezione presso CUP 2000 nell’ambito del Master e-Health dell’Università di Bologna: occorre progettare la nuova era dello scambio (elettronico) di informazioni nella sanità digitalizzata al tempo di Internet tra medici e pazienti. Ma il successo non è assicurato, automatico. I telefonini con le 3 e 4 G hanno avuto un sorprendente successo; la video telefonia invece, nonostante grandi investimenti, è stata un fallimento. Internet ha avuto successo. L’informatica sanitaria e la telemedicina molto meno. L’e-Health è a metà del guado: occorre un’architettura tecnologia e organizzativa flessibile (Flexible generification), servizi di base flessibili, che seguendo l’esempio di Internet permettano uno scambio facile di dati e di rispondere alle esigenze reali dei medici e dei pazienti.
Effettivamente il mondo dello scambio elettronico di informazioni in sanità nell’era dell’informatica pre-Internet (ma anche nel ventennio successivo) è stato un mondo di domini dove ognuno metteva il suo software, le sue architetture e perfino le sue macchine. La nuova interoperabilità, che è alla base delle reti e-Health del Fascicolo Sanitario Elettronico, non può non nascere da una grande era di semplificazione e flessibilità, dove lo scambio di informazioni in rete non sarà diverso da quello che già avviene quando usiamo Internet, le email, Google, ecc. Ancora una volta la nuova architettura si ispira a Internet e alla semplicità e flessibilità dei suoi protocolli di scambio dati. Non è soltanto un problema tecnologico, ma di potere sottratto alla burocrazia e di nuova cultura del mercato dell’offerta dell’industria ICT.
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