Sono dati già pubblicati su questo Blog, ma una pagina nazionale della Repubblica li rende ancora più attuali. Forse è giunto il momento di fare una riflessione seria sul perché la sanità di Internet è quasi bloccata in Italia (non solo dalla burocrazia, ma persino dal Governo Renzi). Forse conviene ripartire dal basso, cioè dai cittadini, dai giovani e dai medici. Dobbiamo portare la sanità (FSE, Cup) sui social network come Facebook e Twitter (come suggerisce il Comitato Scientifico di CUP 2000) e Internet negli ospedali con la cartella clinica elettronica e il Dossier Sanitario del paziente (come si sta facendo in alcuni ospedali italiani tra cui l’Istituto Nazionale Tumori di Milano). Sto seguendo direttamente entrambe le esperienze. Ne riparleremo. Poi c’è la formazione universitaria che è rimasta alla finestra con la vecchia informatica un po’ ovunque e la sociologia sanitaria quasi scomparsa dopo Achille Ardigò. Ottimo il segnale che ci manda il Politecnico di Milano con l’Osservatorio di Mariano Corso in collaborazione con Assinter Academy; le idee che stanno maturando nel dipartimento di Informatica dell’Università di Bologna con l’équipe di Marco Roccetti; il nuovo corso sociologico dell’Università della Magna Grecia con Cleto Corposanto. Da qui bisogna ripartire.
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