Cup, trasparenza e efficienza

Liste di attesa per visite e prestazioni sanitarie e tempi al Cup Metropolitano di Bologna. Molti cittadini bolognesi ci scrivono e ne vogliono sapere di più. Il Cup di Bologna ha fornito nel 2007 12.378.077 appuntamenti per visite ed esami di sanità (su una tipologia di circa 1800 diverse visite specialistiche, esami strumentali e di laboratorio). L’accesso per i cittadini è possibile attraverso 148 sportelli e 235 farmacie dotati di terminale Cup – presenti sul territorio della città e delle provincia – a cui si aggiungono 25 postazioni di Call Center, per un totale di 401 punti con operatore. Ma si può anche accedere via Internet dal portale di CUP 2000. Ogni giorno oltre 12.000 persone si rivolgono a questo grande sistema per accedere ai servizi del polo sanitario bolognese, che è, come tutti sanno, uno dei maggiori in Italia. Detto questo, per correttezza d’analisi distinguiamo i problemi. 1. tempi e file agli sportelli Cup; 2. tempi di attesa per una visita o un esame; 3. validità della Rete Cup come sistema di accesso alla sanità. Sul primo punto bisogna prendere atto che il sistema è ramificato, ma che si formano dei picchi in certi punti (all’Ospedale Sant’Orsola, al Maggiore o in alcuni poliambulatori) e in certe ore (ad esempio alle 12). C’è quindi un problema d’informazione dei cittadini, i quali devono sapere che tutte le farmacie della città e della provincia sono tenute a dare il servizio Cup, gratuitamente, a chiunque lo chieda (sono pagate per questo) e che c’è un efficiente servizio di Call Center. In questi ultimi mesi la situazione è anche un po’ appesantita dai “lavori in corso” per il sistema SOLE – la rete on line dei medici di famiglia – che però, una volta ultimata, velocizzerà anche il servizio Cup inviando elettronicamente l’impegnativa del medico al servizio di prenotazione. Per questo abbiamo provveduto a potenziare ulteriormente i punti Cup territoriali e il Call Center, anche al pomeriggio. Il secondo problema è rappresentato dalle liste di attesa per le prestazioni, che dipendono dal funzionamento del servizio sanitario locale, anche se è vero che la rete CUP ne garantisce la trasparenza e il monitoraggio. Mi permetto perfino di affermare che in poche città italiane si sa, come a Bologna, quali sono realmente i tempi di attesa per una prestazione sanitaria. A Bologna questi dati sono – caso quasi unico – tutti su Internet all’indirizzo www.cup2000.it. Inoltre, quando una prestazione non è disponibile (agenda chiusa), o ha tempi o luoghi di erogazione che non vanno bene al cittadino, il Cup la inserisce da alcuni mesi in una “lista di attesa informatizzata”: l’utente verrà richiamato a casa telefonicamente appena si libera un posto, nel rispetto della sua posizione nella lista di attesa. Nel 2007 sono state messe in lista di attesa 35.000 persone e il 64% ha trovato una risposta soddisfacente . Si tenga conto che il numero di tipologia di prestazioni che supera i 30 giorni di attesa (su 1800 tipi) è di una decina, anche se, come nel caso di alcune tipologie di TAC , Risonanze Magnetiche e mammografie, la loro importanza diagnostica è notevole. Per queste prestazioni e per alcune visite – come l’oculistica – le Aziende sanitarie dovranno incrementare la produzione. Certo, si può e si deve migliorare ancora il sistema dell’accesso e della produzione sanitaria, ma entrando sempre più nella nuova cultura della Rete: quella della cooperazione tra cittadini, medici e gestori della sanità e della rete, basata su trasparenza ed efficienza. Ma per fare questo la Rete del Cup Metropolitano bolognese non è solo uno strumento prezioso, ma un autentico fatto di democrazia del nuovo Welfare


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