Burocrazia leggera?

Ho rivisto tanti amici e conoscenti martedì pomeriggio, alla presentazione del mio “Internet e Sanità” (edito Franco Angeli), alla Libreria Feltrinelli di Bologna. Non potrei certamente citarli tutti, anche perché la sala era stracolma e moltissimi non hanno potuto entrare. Ricordo, e ringrazio per tutti, mons. Giovanni Catti e Marco Cevenini, presidente dell’Ambulatorio Biavati della Caritas. E ringrazio soprattutto Paola Cicerone (ottima conduttrice del dibattito) e Derrick de Kerckhove, Lella Mazzoli e Giancarlo Pizza per il loro impegno, appassionato, come relatori nella presentazione del libro. L’amico Derrick ha posto tre pietre miliari all’inizio della discussione: con Internet la burocrazia dovrà diventare LEGGERA, le reti dovranno APRIRSI AI CITTADINI e il loro modello di governance non può che essere democratico, partecipativo, al limite dell’AUTOGOVERNO (come avviene, appunto, per la Meta Rete, per Internet). Non ha detto poco in 15 minuti! C’è materia per riscrivere i codici della sanità italiana, della gestione del business e, forse, anche dei programmi elettorali dei partiti per le prossime elezioni (tutto questo, ovviamente non l’ha detto Derrick, che è cittadino canadese, ma lo dico io). Sul concetto di “burocrazia leggera” in sanità avevamo, io e lui, discusso a lungo prima dell’incontro. E’ una formulazione interessantissima per il futuro della sanità italiana (in rete). Con la riforma sanitaria del 1978 e quelle successive (leggi 502-517 del 92, ecc..) il vecchio potere medico ha lasciato il posto, in grande misura, a quello del funzionariato delle Regioni e delle ASL. Ma questa è stata, nell’ultimo secolo, anche la storia di tutta l’industria occidentale. Con Internet le cose stanno rapidamente cambiando: i nuovi protagonisti sono-saranno i cittadini e i professionisti delle cose e dei servizi. Si riduce il peso e la necessità di una intermediazione burocratica. Medici e cittadini si parleranno sempre più senza filtri. Non è poca cosa e questo spiega le grandi resistenze alla rivoluzione “informazionale” che Internet sta introducendo nel welfare.


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