Frederick Taylor, l’ingegner statunitense che all’inizio del 900 ha rivoluzionato i metodi della produzione industriale, sosteneva che il patto tra l’uomo e il nascente capitalismo erano le otto ore di lavoro in fabbrica, assieme alle otto passate in famiglia e tra gli amici, e alle otto di sonno. Tre x otto, come è noto fa 24 ( ore) e i conti tornavano. Sherry Turkle, psicologa e scrittrice americana, studiosa delle nuove tecnologie, sostiene invece – commento di Jonathan Franzen sulla Repubblica di oggi – che il neo capitalismo (il termine, un po’ vecchiotto, è mio) si sta prendendo, oltre le otto ‘di fabbrica’, anche quelle ‘da sveglio’ con Goggle, Facebook, le loro pubblicità, il telefonino,ecc. La Turkle non cita Taylor, che è uno studioso un po’ lontano nel tempo (e poi dove è finita la fabbrica?), ma le cose starebbero così. Vale la pene, oltre leggere il libro di Sherry (Reclaming Conversetion), rifletterci sopra.
I social network servono per rubare il tempo libero alle persone?
—
da
Lascia un commento