Si è concluso a Napoli (Monastero dei Camandoli) il corso annuale di alta formazione dell’Università di Urbino sul Fascicolo Sanitario Elettronico realizzato in collaborazione con Assinter – l’associazione delle aziende informatiche delle Regioni italiane – Anci Sanità, Fiaso e l’Istituto Oncologico Pascale di Napoli. Nell’ultima giornata di venerdì è intervenuto in presidente di DigitaPa Francesco Beltrame che ha convenuto, in sintonia con quanto già detto in apertura del corso da Luigi Nicolais, neo presidente del CNR, sul carattere ‘ non lineare ‘ (quindi di innovazione radicale) del Fascicolo e della MyPage. Beltrame ha ricostruito il quadro, quasi drammatico, del rapporto tra la Pubblica Amministrazione, Internet e l’alta comunicazione, dove si continua a ragionare in termini di business e non di interoperabilità tra le reti e di interattività tra PA e cittadini. In particolare su questi due ultimi concetti ho svolto a mia seconda lezione al corso: le reti e-Health ( sotto reti del mondo Internet dedicate alla alta condivisione di dati e informazioni per l’assistenza sanitaria) devono permettere un alta condivisione di dati tra professionisti della cura ( soprattutto medici) e assistiti ( cioè interoperabilità) , ma anche nuove forme di interattività che purtroppo non abbiamo ancora raggiunto con il FSE. Medico di famiglia e medico specialista dovranno ‘parlarsi’ in rete in ogni qualvolta è utile e necessario, non soltanto con il telefono e le ‘vecchie’ email ( mia figlia Anna mi parla e mi vede in rete con il suo l’iPad, non si capisce perché a tecnologia del sistema sanitario debba essere minore!). Ma dovrà esserci anche alta interattività tra medico e assistito ogni volta che la cura lo richiede. Questo concetto, in un sistema ancora novecentesco ed a alto tasso di burocrazia, è ancora difficile da comprendere; di qui le facili obiezioni (utopia, fuga in avanti, cosa sbagliata, ecc.). Invece tra un pò di anni sarà una cosa banale, di normale comportamento degli utenti e dei professionisti. Non solo: sarà l’unica maniera per non mantenere una sanità troppo costosa, appunto a bassa comunicazione..
Ps. Lascio, a proposito del Fascicolo, uno mio scambio di email intervenuto pochi giorni fa con un’operatrice sanitaria della Azienda Sanitaria di Modena ( oscuro solo il nome della mia interlocutrice in quanto non le ho chiesto l’autorizzazione a pubblicare quanto mi ha scritto):
Caro Professore, ho ascoltato con interesse il suo intervento al nuovo ospedale di Baggiovara il 05/05/2012. Volevo solo farla partecipe del fatto che ho tentato immediatamente di avere l’accesso al mio FSE ma… ecco la risposta in allegato.
Cordiali saluti
BE
Azienda USL Modena
Gentile Utente,
poichè il Fascicolo Sanitario Elettronico contiene dati sanitari sensibili, prima di potervi accedere è necessario dimostrare in maniera inequivocabile la propria identità, per farlo bisogna presentarsi presso uno sportello della propria AUSL abilitato a tale scopo, come riportato anche da lei le modalità di abilitazione per l’account ai servizi online ai cittadini assistiti dall’AUSL Modena sono in corso di definizione. Una email con le informazioni aggiornate sarà inviata a tutti coloro che hanno completato la procedura di registrazione.
Cordiali Saluti
Servizio di supporto tecnico
Assistenza Fascicolo Sanitario Elettronico – Regione Emilia-Romagna
Cup2000 S.p.A.
E-mail: assistenza@fascicolo-sanitario.it
Web: http://support.fascicolo-sanitario.it/
Mia risposta:
Carissima BE, purtroppo, e nonostante i nostri solleciti, alcune AUSL – e quella di Modena è tra questa – ritardano ad indicare luoghi e orari, come il Cup e l’URP in cui il cittadino possa andare per registrarsi e fare il riconoscimento certo ( mostrando un documento). Nella AUSL di Bologna questa operazione si può già fare in un centinaio di sportelli Cup. Penso che il problema si risolverà a breve. Intanto giro l’email al referente di Modena di Cup2000 che si metterà in contatto email con lei e se lo desidera potrà incontrarla e farle il riconoscimento de viso presso la Ausl.
Mauro Moruzzi
Ps
Il nostro operatore ha già provveduto a prendere contatto con l’interessata.
Rispondo anche all’ultimo interlocutore che chiede, giustamente, perché si debba ritirare il referto cartaceo alla Asl se arriva già nel Fascicolo in formato elettronico:
Si, purtroppo è vero, il vecchio mondo burocratico del novecento stenta a morire, anche in sanità. Se ne sta discutendo con l’ASL di Bologna e con la Regione per togliere di mezzo questo passaggio inutile. Sono ottimista: ci riusciremo. Per ora ci scusi. M.M.
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