Mi viene spesso richiesta una definizione teorica (sintetica) del Fascicolo sanitario elettronico (FSE). Si tratta di una dematerializzazione del percorso di cura del corpo. Tutte le informazioni necessarie per conferire fisicità alla cura (la ficsicità si manifesta nella manipolazione chimica, o del farmaco, chirurgica o fisiatrica del corpo), in formato elettronico (bit), vengono raccolte, rielaborate, catalogate e conservate in Rete e-health (una Rete interconnessa e interoperabile del mondo internet). All’occorrenza, e in tempo reale, questi dati (bit di un file complesso), possono fornire le informazioni necessarie per materializzare la cura. La dematerializzazione permette di passare da un mondo tridimensionale (spaziale), o quatrimensinale se aggiungiamo la dimensione temporale (quindi spazio-tempo) ad uno unidimensinale (sequenza linare di bit), bypassando il mondo bidimensionale della carta e della comunicazione cartacea (tipicamente burocratico). Ma la realtà uni(o mono)dimensionale, quella dei bit e dei file che sono puro concentrato immateriale di informazioni, si congiunge anch’essa alla quarta dimensione, quella temporale (le informazioni e i dati del FSE variano nel tempo negativo, il passato, e in quella positivo, il futuro). Completeremo, tempo permettendo, queste osservazioni sulle reti e-Heath e il FSE, abbinando conoscenze della sociologia dei sistemi, della scienza della comunicazione e delle reti e, in particolare, della fisica teorica.
Ancora sulla dematerializzazione dei percorsi di cura con il FSE
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