Il consigliere regionale Giovanni Favia scrive :
“Chi ha staccato la spina al Fascicolo sanitario elettronico?
A quasi dieci anni dall’avvio delle procedure per rendere operativo il Fascicolo Sanitario Elettronico e tutte le risorse impiegate, oggi è ancora obbligatorio ritirare fisicamente i propri referti medici, anche se si è scelta la modalità di consultazione e consegna telematica. Mi sembra singolare che uno strumento nato con l’obiettivo di facilitare il rapporto tra cittadini e servizi sanitari in realtà lo complichi, generando inutili perdite di tempo e di denaro. Chi ha scelto di attivare il Fse dovrebbe ottenere i referti di visite ed esami direttamente sulla cartella clinica elettronica del medico di famiglia. Inoltre, la consultazione on-line, dovrebbe esentare il cittadino dall’obbligo del ritiro cartaceo. Questa procedura, pur essendo ampiamente pubblicizzata sui canali informativi della Regione, non è ancora realtà visto che molte Ausl obbligano gli utenti a ritirare i referti fisicamente, pena il pagamento di una sanzione economica. Verrebbe da chiedersi chi ha staccato la spina al Fasciolo sanitario elettronico e perché. Per questo ho presentato una interrogazione.”
Ha ragione. C’è una legge nazionale che lo afferma e una circolare della Regione Emilia Romagna che lo prevede da un anno. Le ASL devono adeguarsi alla legge e alla circolare e non creare problemi ai cittadini di ritiro dei referti cartacei quando non è necessario per la salute di questi ultimi
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