E-Gov 2012, CUP e FSE, una soddisfazione

e-Gov 2012, il piano strategico nazionale della digitalizzazione della pubblica amministrazione, dei servizi on line per il cittadino (per essere on line devono possedere dati e informazioni in formato digitale!). Qui, i primi 4 obiettivi della sanità sono: certificati e ricette del medico on line, Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), CUP e innovazione digitale dei processi nelle . A parte il primo che è un presupposto del secondo e l’ultimo che è una tautologia dei primi tre in onore alla vecchia retorica dell’”innovazione nella PA”, i due punti cardini dell’e-Gov sono CUP e FSE . Sono le due realizzazioni portate in Italia da CUP2000: il CUP lo abbiamo inventato noi 22 anni fa con Achille Ardigò. Quando lo avviammo a Bologna nel 1989 dopo mille traversie – trovammo i soldi con l’interessamento di Achille attraverso un rocambolesco accordo con il Ministero dalla Sanità – subimmo attacchi da ogni dove, dall’allora Assessore Regionale alla Sanità, dalla burocrazia sanitaria, dai direttori delle vecchie USL che ci accusarono di voler introdurre l’anarchia nell’eccellente medicina bolognese, perfino dai sindacati dei dipendenti pubblici ideologicamente contrari. Solo la SPI CGIL, il sindacato dei pensionati e i centri volontari dei diritti dei malati si schierarono con noi. Arrivarono a chiderci di chiudere il CUP di Blogna dopo pochi anni di funzionamento perchè costava troppo, era uno spreco, un’invenzione inutile e costosa senza futuro. Resistemmo, anche masticando amaro in certi momenti. Oggi il piano e-Gov2012, dopo che anche il governo inglese ha fatto il CUP in Inghilterra,pone l’obiettivo di un sistema CUP in tutte le città e le province d’Italia. Per il Fascicolo Sanitario al cittadino si è verificata un po’ la stessa storia, in un contesto, certo,diverso, poiché siamo finalmente nell’era di Internet! Quando dieci hanno fa CUP 2000 lanció l’idea di progettare e realizzare una rete e-Health orizzontale (SOLE) per collegare ai medici di famiglia, i CUP della regione e le Asl e i cittadini (FSE), trovammo forti perplessità e comunque l’opposizione a collegare i cittadini alla rete. Sull’argomento ricordo alcuni interventi di Achille Ardigó che si concludevano, nel suo stile tutto originale, con una domanda secca e tagliente rivolta alla burocrazia sanitaria: “e i cittadini?”. Troviamo ancora molte resistenze, provenienti da diverse parti, alla distribuzione del FSE ai cittadini, nella comprensione culturale della nuova era di sanità ‘ad alta comunicazione’, ma ormai questa strada è imboccata e non ci sarà ritorno, solo rallentamenti. Siamo contenti che il piano e-Gov2012 metta l’FSE tra gli obiettivi prioritari dell’innovazione in Italia.


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