La Carta di Salerno per una sanità italiana del tempo di Internet. Ieri a Salerno, presso la Fondazione Ebris – che ha sede nell’antichissimo monastero di S. Nicola della Palma, costruito nell’anno 1060 sui resti ancora visibili delle terme romane – si sono incontrati i principali attori italiani dell’eHealth e del Fascicolo Sanitario Elettronico del Cittadino: le regioni più virtuose, le più dinamiche società ICT in house delle regioni, le maggiori aziende informatiche del mercato italiano, Agid con il suo direttore, Consip, il Ministero della Sanità, con la regia di Assinter Italia e del Politecnico di Milano. Enrico Coscioni, delegato dal Presidente De Luca e Antonio Giordano, DG dell’Asl di Salerno hanno fatto in modo egregio gli onori di casa assieme al direttore dell’Assessorato alla sanità della Campania Antonio Postiglione e Pina Arcaro, anima dell’iniziativa (che tutti abbiamo ringraziato). Un successo. Sala pienissima nonostante gli inviti molto selezionati. È nata la Carta di Salerno per una nuova stagione cooperativa e collaborativa tra le in house ICT delle Regioni, il mercato – importantissimi gli interventi di Moretti (Dedalus) e Buttitta (Engineering) – e realtà come la Campania che vorrebbero, per diretta volontà del suo Presidente De Luca, collaborare da subito per dare l’FSE a tutti i cittadini.
Ho presentato, assieme a Mariano Corso, la bozza della Carta di Salerno che sarà definitiva nei prossimi giorni. Di seguito la parte introduttiva.
Carta di Salerno, per dare un Fascicolo Sanitario a tutti gli italiani
(Parte introduttiva)
Premessa: perché a Salerno
Assinter Academy ha sviluppato negli ultimi anni, in collaborazione con il Politecnico di Milano, programmi e progetti di Alta Formazione eHealth per la piena attuazione dell’Agenda Digitale e per diffondere nel Paese la nuova cultura e pratica di una sanità ad alta comunicazione di nuova generazione Internet.
L’attuazione del progetto regionale-nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico è la prima tappa epocale di questo passaggio verso una nuova sanità proattiva, dove i dati e le informazioni di salute/malattia si muovono senza barriere burocratiche spazio-tempo o a ‘bassa burocrazia’. A questo progetto, che prefigura un servizio sanitario profondamente riprogettato ‘dal lato del cittadino’ (patient centered), Assinter Academy vuole dedicare un impegno straordinario, a partire dall’anno in corso, con appuntamenti regionali, denominati “Innovation Lab”, rivolti in particolare alle Regioni che hanno riscontrato i maggiori problemi in questo difficile passaggio dal vecchio medium cartaceo a una sanità completamente dematerializzata. L’azione ha un carattere cooperativo e pre-competitivo, con il coinvolgimento del network delle competenze digitali di tutte le società in-house di Regioni e Province Autonome, delle maggiori imprese del mercato ICT italiano, delle Agenzie nazionali governative (AgID, Consip) e, ovviamente, del Ministero della Sanità. La regia, per gli aspetti metodologici e di certificazione dei risultati raggiunti, è affidata al Politecnico di Milano. Un particolare confronto sarà richiesto sull’intero progetto alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
L’obiettivo è condividere con gli attori locali Roadmap intelligenti che, recependo lo stato delle realizzazioni e delle criticità in atto – ma anche le difficoltà, i parziali fallimenti e gli ostacoli incontrati dalle Regioni più virtuose – offrano una metodologia innovativa e Best Solutions ai decisori regionali o aziendali. L’obiettivo è quello di una rapida e corretta attuazione delle reti regionali e aziendali eHealth che generano il FSE e il Dossier Sanitario; una diffusione e condivisione delle informazioni in essi contenute tra tutti i medici e tra grandissima parte dei cittadini. Inoltre, è parte integrante della riflessione il rapporto strutturale esistente tra l’implementazione delle reti eHealth e i processi di cambiamento del servizio sanitario regionale e nazionale in una comune prospettiva patient centered che coinvolge non solo l’assistenza, ma anche i processi di governance e di organizzazione dei fattori produttivi della sanità.
La proposta degli Innovation Lab intende accreditare il network delle competenze digitale delle imprese ICT in house con le Regioni – in un rapporto hub and spoke con le Agenzie governative, i Ministeri competenti, la Conferenza delle Regioni – come strumento cooperativo e collaborativo per una sanità italiana interamente digitale.
L’occasione è anche di grande interesse per qualificare la domanda pubblica rivolta all’eHealth e ottenere dal mercato un prodotto di rete integrato, interamente interoperabile, un FSE è un Dossier Sanitario ‘industrializzato’ nell’ambito di un forte rilancio degli investimenti ICT in sanità in Italia.
La prima giornata dell’appuntamento di Salerno servirà a definire e condividere in maniera collegiale questa proposta, a cui seguiranno approfondimenti per sperimentare ‘sul campo’ una Roadmap di attuazione del Dossier e del FSE con l’ASL salernitana (Pilot) e la Regione Campania.
Salerno, per la sensibilità e l’interesse dimostrato dagli amministratori locali e regionali, potrebbe così diventare una ‘location’ non occasionale di questo nuovo corso cooperativo e collaborativo tra network delle competenze digitali in sanità, imprese e Regioni del Sud.
Nel corso degli ultimi anni Regione Campania ha perso circa il 25% del proprio personale del SSR; una riduzione di risorse che si è tradotta anche in una perdita di competenze. Da parte dei referenti regionali e dell’ASL di Salerno intervenuti durante l’Innovation Lab è stata ribadita la piena consapevolezza da un lato di come l’utilizzo di soluzioni digitali rappresenti una delle poche leve in grado di consentire alla sanità regionale di colmare il gap attualmente esistente con le regioni più avanzate; dall’altro di come il confronto pre-competitivo svolto a Salerno possa rappresentare un primo passo verso lo sviluppo di una roadmap di sanità digitale (con particolare focalizzazione sul Fascicolo Sanitario Elettronico) per la regione Campania, grazie alla messa a fattor comune di quelle esperienze e competenze che, nel panorama italiano, possono dare un supporto e un indirizzo, nello spirito di un sano riuso e condivisione di soluzioni.
Lo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico e delle reti regionali eHealth
I problemi strutturali della sanità italiana – aumento della spesa reale per gli anziani e i cronici, livelli bassi di spesa sanitaria rispetto al contesto europeo, qualità del sistema sanitario in progressivo declino – possono essere affrontati attraverso una seria e coraggiosa riqualificazione della spesa che non può più prescindere dallo sviluppo e dall’incentivazione dell’innovazione digitale. Il Governo, tra le priorità da indirizzare nell’ambito della sanità, ha messo in luce l’esigenza di migliorare l’offerta di servizi digitali al cittadino e di sanità digitale, così come indicato nel Piano strategico per l’innovazione digitale nel SSN, inserito all’interno del Patto per Salute approvato in Conferenza Stato-Regioni a luglio 2016. In questo contesto, il Fascicolo Sanitario Elettronico è un tassello importante di sviluppo della sanità digitale sul quale il Governo da diversi anni sta ponendo grossa enfasi.
Il DPCM n.178/2015, che definisce e specifica finalità, contenuti e modalità di realizzazione del Fascicolo Sanitario elettronico Nazionale, sancisce l’obbligo delle Regioni nel costituire, e quindi realizzare, il FSE per i cittadini che sono assistiti nella Regione stessa. Il DPCM, in particolar modo nel suo allegato tecnico che ne è parte integrante, specifica i dati e i documenti, sanitari e socio-sanitari, che devono essere presenti nel nucleo minimo del FSE e quelli che facoltativamente ne possono far parte. Sulla base di queste indicazioni normative sono stati costituiti tavoli tecnici nazionali che hanno visto coinvolte per almeno due anni le Regioni e le loro società in-house, il Ministero della Salute, AgID e il CNR come supporto tecnico, il Garante e il Ministero delle Finanze (MEF) – per quel che attiene alle interazioni necessarie con la costituente Anagrafe Nazionale Persone Residenti (ANPR) ed Anagrafe Nazionale Assistiti (ANA). L’architettura nazionale definita dai tavoli tecnici prima del DPCM era di tipo federato, a meno di specificità di alcune Regioni e Province Autonome, con il supporto di servizi centrali come per esempio la gestione delle codifiche, che al momento della pubblicazione del DPCM non erano state precisate. Ciò nonostante quasi tutte le Regioni nel 2016 hanno formalmente completato la realizzazione e la validazione dei servizi di interoperabilità del FSE presso la piattaforma AgID/CNR.
Nel gennaio 2017 l’accoglimento dell’emendamento all’art.12 del Decreto Legge del 18 ottobre 2012 n.179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012 n.221, ha attribuito ad AgID, in accordo con il Ministero della Salute e il MEF, la progettazione dell’infrastruttura nazionale e, soprattutto, al MEF la sua realizzazione attraverso l’utilizzo del Sistema Tessera Sanitaria. L’emendamento precisa che l’adesione delle Regioni ad avvalersi dell’infrastruttura centralizzata del MEF è volontaria e deve essere esplicitamente espressa entro il 31/03/2017 (per le Regioni in sussidiarietà) mentre per le Regioni che non aderiranno è garantita la titolarità dei dati (indici) contenuti nel FSE regionali.
Occorrerebbe che tutto ciò non comporti uno stravolgimento dell’architettura del FSE e delle reti e-Heath regionali, che – come il SISS (Lombardia), Sole (Emilia Romagna), TreC (Trento), SIRSE (Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica – Piemonte) e altre presenti in Veneto, Valle D’Aosta, Friuli, ecc…- hanno permesso di impostare le basi per la gestione di una sanità de-materializzata e, in prospettiva, patient centered.
Il passaggio della sanità italiana all’eHealth non ha come principale o unico scopo la ‘fascicolazione’ dei referti in formato digitale per il cittadino, che può essere fatta da un indicizzatore nazionale (SAC) e ancor meglio da indicizzatori regionali (SAR + Repository) o locali, di ASL. L’obiettivo è ben più ambizioso e consiste nel mettere a disposizione degli stessi cittadini e degli operatori sanitari e socio-sanitari, sul web, una My Page che aggrega certamente la storia clinica individuale e intercetta i documenti della sanità de-materializzata, ma offre contestualmente servizi on line diffusi del pubblico e di altri soggetti accreditati, dati e informazioni in tempo reale sulla continuità assistenziale (Patient Summary e PDTA), una condivisione costante dei dati e delle informazioni tra cittadino, medico di famiglia e medico specialista e altri operatori sanitari nella prospettiva di un empowerment diffuso. Sotto questo aspetto il FSE – come il Dossier di prossima costituzione nelle ASL, il verticale del Fascicolo – non è uno strumento ‘informatico’, ma un aggregatore intelligente del nuovo servizio sanitario regionale e nazionale. In questa ottica, le Regioni dovrebbero considerare il FSE come uno strumento a disposizione del Servizio Sanitario Regionale per sostenere i nuovi modelli di assistenza e cura e non come una mera tecnologia o l’ennesimo “pezzo” del sistema informatico della Sanità regionale.
Pertanto, l’architettura definita ed implementata precedentemente non va modificata da federata (“magliata”) a centralizzata (a “stella”) – azione che costringerebbe i FSE delle Regioni per interoperare e non solo, a rivolgersi al centro individuato che diventerebbe così un punto di raccordo (broker) e, per le Regioni in sussidiarietà, di memorizzazione di documenti ed indici. Bensì, l’azione centrale deve essere effettivamente sussidiaria, con la realizzazione di un nodo ‘Regione Zero’ che si aggiungerà agli altri venti nodi regionali.
A livello nazionale l’indirizzo di AgID è quello di pensare ad un’architettura ibrida, a metà tra una logica di architettura federata (frammentata e regionalizzata) ed una centralizzata. Resta però fondamentale per il Fascicolo la possibilità di essere interoperabile a livello sovra-regionale.
Alle strutture centrali (Agid, MEF-Sogei, Consip) è richiesta, inoltre, una collaborazione fattiva per fornire assistenza e soluzioni in funzione della realizzazione e consolidamento dei sistemi regionali, per rapide soluzioni di riuso, in un confronto anche con il Network delle in-house regionali.
In questo nuovo scenario, all’interno dei nuovi tavoli tecnici governati e promossi per il decollo del FSE (AgID, Ministero della Salute, MEF) si propone che siano formalmente acquisite le competenze del Network collaborativo, promosso da Assinter e delle imprese in-house, che oggi si riunisce a Salerno.
2. Innovation Lab: metodologia e obiettivi
Nell’ambito delle iniziative Assinter Academy 2017 – l’iniziativa di formazione promossa da Assinter Italia e realizzata in collaborazione con le business school del MIP Politecnico di Milano e SDA Bocconi – gli Innovation Lab rappresentano l’elemento progettuale che si affianca ai percorsi formativi già consolidati all’interno dell’Academy.
Attraverso una formula originale, l’Innovation Lab si propone di realizzare un confronto pre-competitivo orientato alla cooperazione e collaborazione tra il network delle in-house, le imprese di mercato e le realtà locali. In questo senso, l’Innovation Lab si configura come un’officina progettuale di innovazione pre-realizzativa nell’ambito dell’eHealth, con particolare riferimento alle componenti del Fascicolo Sanitario Elettronico e alle reti eHealth.
Ogni Innovation Lab si realizza on-demand su richiesta di uno specifico ente e si struttura rispetto alle specifiche esigenze territoriali, con particolare riferimento – non esclusivo – alle Regioni dell’Italia meridionale, o alle esigenze strategiche, quali il rapporto pubblico-privato. Ogni Innovation Lab prevede un numero di partecipanti ristretto e selezionato, in coerenza con le finalità.
Alla luce di quanto riportato in premessa, la Regione Campania ha manifestato l’esigenza di sviluppare un percorso di confronto e accompagnamento alla definizione di una roadmap di sviluppo concreto del FSE e delle reti eHealth, sulla scorta di quanto altre Regioni italiane hanno fatto o stanno indirizzando per implementare i piani di sviluppo dei propri FSE.
In questo contesto, l’Innovation Lab di Salerno è finalizzato a:
• fornire gli elementi di contesto dell’innovazione digitale in Sanità e gli indirizzi delle istituzioni centrali (Ministero della Salute, Consip, AgID);
• Creare un laboratorio di confronto tra domanda e offerta di mercato in uno scenario di aggregazione intelligente e in un contesto pre-competitivo;
• favorire lo scambio di know how sviluppato dalle società in house di altre Regioni;
• impostare un percorso di industrializzazione delle reti eHealth e delle best solution di rete (FSE, CCE, Dossier Sanitario), con particolare riferimento all’ASL di Salerno come Pilota del percorso.
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