Oggi audizione di Cup2000 in Consiglio Regionale (Commissione Sanità, Presidente il consigliere Zoffoli) . Come direttore scientifico della società ho presentato la sintesi di un’importante riflessione del Comitato Scientifico di Cup 2000 sul rapporto tra innovazione tecnologica e bisogni del cittadino in Emilia Romagna. Il documento, approvato il 3 luglio dallo stesso Comitato – che vede la presenza di qualificati rappresentati del mondo culturale e accademico bolognese – prospetta un autentico salto culturale nel rapporto tra innovazione, sanità e tecnologia. Nella nostra regione, per fare un solo esempio, non ha più senso andare allo sportello Cup con un certificato in mano (l’impegnativa del medico) per prenotare una visita perché non esiste più quel foglio cartaceo: quasi tutte le ricette e le impegnative mediche sono state dematerializzate. Il sistema è già al corrente della richiesta del cittadino prima che questo raggiunga il Cup. Anzi, lo sa già nel momento in cui il cittadino è nello studio del medico di famiglia. Allora la risposta deve essere automatica, ‘in Back Office’, nei tempi stabiliti dalla legge (massimo 30 giorni di attesa per le visite specialiste e 60 per gli esami diagnostici). La proposta del sistema arriva in automatico sul Fascicolo Sanitario Elettronico del cittadino. Il progetto si chiama Cup Automatico. Così facendo, tutti i cittadini, dell’Emilia Romagna attiverebbero in gran fretta il FSE e questo diventerebbe uno strumento fondamentale di rinnovamento del welfare sanitario regionale.
L’FSE in Consiglio Regionale
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Commenti
Una risposta a “L’FSE in Consiglio Regionale”
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Perché ostinarsi a forzare gli assistiti ad attivare il Fascicolo Sanitario Elettronico di CUP2000 e non dare, invece, la possibilità ai cittadini di scegliere autonomamente con quale app prenotare o accedere ad altri servizi (in una logica di libero mercato e di piena democrazia)? Perché non limitarsi a definire standard aperti e chiari attraverso cui altre realtà esterne possano affacciarsi al mondo dell’e-health e confrontarsi alla pari con gli altri player di mercato, magari collaborando, e contribuendo concretamente a sviluppare idee innovative e a creare nuove opportunità per il cittadino?
Intenet va in questa direzione, l’open source va in questa direzione, il mondo va in questa direzione. Ignorare il cambiamento non serve a nulla.
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