Il Fascicolo Sanitario Elettronico sta conquistando l’Italia, anche in questi tempi di crisi economica e politica. Ne ho avuto conferma giovedì a Treviso, dove sono stato invitato come relatore ad un convegno della sanità veneta (Meno file, più files! Progetto Veneto ESCAPE) organizzato da Arsenàl.it, il consorzio delle ASL del veneto che promuove l’e-Health in quella regione. Hanno parlato Luciano Bastoni e Claudio Saccavini rispettivamente Direttore Generale e Direttore Tecnico di Arsenàl.it, Lorenzo Gubian Responsabile Sistemi Informativi Sanità Regione Veneto, Claudio Dario Presidente di Arsenàl.IT, Lidia Di Minco del Ministero della Salute, Giuseppina Bonavina Direttore Generale ULSS 20 Verona, Luca Buccoliero Docente dell’Università Bocconi, Aldo De Giuli di Assobiomedica e molti altri.
In tutti gli interventi c’era consapevolezza che il Fascicolo Sanitario Elettronico è il naturale punto di arrivo della nuova sanità. Ho riscontrato anche grande interesse per tutto quello che abbiamo fatto in Emilia Romagna. Anche nella Regione Veneto il FSE si sta diffondendo rapidamente a macchia di leopardo.
Ho ricordato che, dalle ricerche condotte per l’elaborazione del Piano Industriale di Cup2000, il Fascicolo costa circa 18-20 euro a cittadino (un miliardo euro per darlo a tutti gli italiani), ma i vantaggi che introduce nel sistema sanitario sono travolgenti: una sanità ad Alta Comunicazione non è solo meno burocratica (meno file) ma di gran lunga meno costosa perché meno ospedaliera e alleggerita dai costi di una pesante mediazione burocratica.
Meno file e più files: anche il Veneto realizza il FSE
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