è appena uscito il volume ‘Salute e malattia nella teoria dei sistemi. A partire da Niklas Luhmann’ curato da Giancarlo Corsi, che raccoglie gli scritti di Luhmann, per la prima volta tradotti in Italiano, sulla sanità (Edizioni Franco Angeli, Collana Salute e Società).
I tre saggi di Luhmann qui riprodotti sono: 1. Il codice della malattia; 2.Inflazione di pretese nel sistema delle malattie: una presa di posizione dal punto di vista della teoria della società; 3. Felicità e infelicità della comunicazione nelle famiglie:la genesi delle patologie.
L’occasione è importante per riconsiderarea la sanità nell’ambito della teoria dei sistemi, dopo decenni di vaghezza e decadenza culturale, di autoreferenzialità operativa (non dichiarata né tanto meno analizzata) degli attori vecchi e nuovi della ‘riforma’. L’inizio del saggio introduttivo di Corsi pone una premessa chiara che sta alla base della teoria dei sistemi di Luhmann: nei sistemi sociali, e quindi anche nella sanità, non ci sono le persone con il loro corpo e la loro mente, ‘in carne e ossa’ , ma solo comunicazione, ruoli, procedure, conoscenze acquisite e accumulate. Inoltre, anche se Corsi non lo dice, la Spendee Review di oggi, in cui finanza e politica creano sotto funzioni e sottoculture invadenti la medicina e la sanità, hanno privilegiato come attore protagonista la burocrazia e non il mondo dei medici curanti.
Leggiamo il libro. È un’occasione per rileggere con Luhmann ( uno studioso difficile, ma sopratutto scomodo rispetto alla dinamiche del potere) avvenimenti e fatti, spesso inquietanti, oggi lasciati alla cronaca politica o di settore.
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