Si, sono preoccupato

Il giornale la Repubblica e Repubblica on line hanno correttamente riportato alcune mie dichiarazioni e preoccupazioni sui progetti di innovazione della sanità dell’Emilia-Romagna. In particolare del Fascicolo Sanitario Elettronico e in generale dei progetti di e-Health. Ovviamente i titoli nei giornali li fanno i giornalisti e non gli intervistati e solo loro se ne assumono la responsabilità. Lasciamo almeno ai giornalisti questo diritto in tempi di restrizioni della libertà di stampa. A Bologna 20 anni fa abbiamo, assieme ad Achille Ardigò, ideato e realizzato il primo sistema Cup Metropolitano d’Italia. Il Cup è nato come rete dei cittadini, forse la prima rete del cittadino in sanità. E’ stato un evento culturale europeo e perfino gli inglesi l’hanno studiato per realizzare il Choose and Book britannico, il sistema nazionale di prenotazione elettronico della Gran Bretagna. Per oltre 10 anni il Cup di Bologna è stato duramente contestato e ostacolato da potenti ambienti della burocrazia sanitaria pubblica regionale e locale e si tentò, ad un certo punto, perfino di chiuderlo. Si diceva che costava troppo. Si oppose con tutte le sue forze Ardigò, allora Commissario del Rizzoli. Oggi tutte le ASL d’Italia cercano di dotarsi di un sistema Cup. Il Cup, sostanzialmente nel modello Bologna, è indicato come obiettivo del piano sanitario nazionale e del piano di e-governament 2012. Dopo 20 anni, e con un duro lavoro durato 8 anni, abbiamo realizzato il Fascicolo Sanitario Elettronico e la rete SOLE che lo crea. Anche questa è una rete (Internet) per i cittadini. Ci sono voluti anni di discussione per far comprendere e accettare che la Rete SOLE doveva arrivare a questo risultato, a dare un servizio, addirittura una My Page, direttamente al cittadino e non solo fornire dati al sistema sanitario. Pochi sanno che anche questa intuizione è stata del mio maestro Achille Ardigò, che negli ultimi anni della sua vita veniva spesso a CUP 2000 a discutere con noi di questa innovazione rivoluzionaria. Il FSE è pronto da sei mesi, anche se non tutti i dati dei referti sanitari ritornano al cittadino, in quanto il lavoro di completamento e perfezionamento della rete SOLE è lungo, complesso e non senza ostacoli. Ma il 96% dei medici e dei pediatri di famiglia è collegato, così come tutti gli ospedali e le ASL dell’Emilia-Romagna. Il 15 dicembre, a CUP 2000, abbiamo dato a Romano Prodi il primo FSE personale. Volendo possiamo darlo a tutti i 4,3 milioni di cittadini dell’Emilia-Romagna e ciò’ rappresenterebbe una spinta formidabile per farlo funzionare bene velocemente. Non solo: la diffusione del FSE ai cittadini è il grimaldello per realizzare tutti gli altri progetti e-Health: affinché i dati possano arrivare al cittadino elettronicamente, tutti gli ospedali, tutte le ASL e tutti i medici specialisti, le farmacie e le cliniche private accreditate dovranno completare i loro processi di informatizzazione rapidamente. Tutti dovranno avere la cartella clinica elettronica. Si produrrà un grande risparmio e una grande efficienza nel servizio sanitario regionale (in USA si stima che questo passaggio porti ad una riduzione dei costi e degli sprechi del 20%!) Ma in questi tempi c’è aria di crisi e c’è il rischio, che avverto fortissimo anche da noi, di una regressione culturale anche in sanità. Sento di nuovo dire che il Cup di Bologna e l’e-Care costano troppo e che il FSE è un lusso. Sono preoccupato perché non so se ci sarà un altro Achille Ardigò che scenderà in campo.


Commenti

Una risposta a “Si, sono preoccupato”

  1. Gian Franca Ricci Maccarini

    Condivido la sua preoccupazione .
    Sono un Medico di Medicina Generale ;ho appena concluso il Corso di Alta Formazione ” e-Health: Reti e Tecnologie per la Sanita’ ” e domani discutero’ la tesi .
    La lungimiranza e l’apertura mentale ,molto difficilmente albergano nella mente dei politici , sia a livello locale che nazionale , perche’ interessi personali o di lobby , guidano la loro opera .
    Non solo , vi sono grosse resistenze anche da parte dei Sanitari , arroccati nei loro piccoli feudi , perche’ condividere un referto e discuterlo , significa , per qualcuno , perdere potere.
    Non e’ il caso dei medici di famiglia che hanno a cuore la salute dei loro pazienti , e oggi questo passa anche attraverso le reti e-health , strumento e non fine dell’attivita’ di medico.
    Intanto proviamo a resistere e a convincere gli scettici che il futuro , anzi , il presente della medicina moderna passa anche attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico e l’uso delle reti ad alta comunicazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *